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Siamo all’inizio di Febbraio. La neve cade soffice fuori dall’ufficio e crea una coperta di silenzio. Tra poco più di un’ora il sole tramonterà. Sono le 15. È ora della Fika.
La fika è una pausa dal lavoro e dalla velocità della vita quotidiana. Un momento di socialità, mindfulness e relax. Potrebbe ricordare la nostra pausa caffè, ma in realtà è molto diversa nella sua essenza. In Svezia la fika è una regola non scritta della comunità. Tutti in ufficio vi prendono parte, senza eccezioni. È un momento di condivisione di idee, in cui si stacca la spina dalle faccende lavorative. In Italia la pausa caffè è spesso sbrigativa, ed è a volte unicamente rappresentata da un caffè veloce preso davanti a una macchinetta. La cultura nordica invece valorizza moltissimo questa occasione, che scandisce il ritmo della giornata. La prima fika avviene attorno alle 10, mentre la seconda a metà pomeriggio.
Tutti riuniti attorno un tavolo in ufficio, in un bar o in estate in un parco, ci si siede e si beve il tipico caffè nordico. Non è annacquato come quello americano, anzi, pur essendo leggermente allungato conserva un sapore forte. Mentre ci si scalda le mani stringendo la tazza di caffè bollente vengono portati in tavola i dolci. Una ventata di cannella raggiunge l’olfatto: sono i kannelbulle, girelle di pasta zuccherina coperta da una generosa spolverata di cannella. In un angolo, creazioni di cioccolato ti invitano a mangiarle una dopo l’altra. Sono le deliziose chokladbollar, piccole palline di cocco e cioccolato, accompagnate da fette di soffice torta con la panna.
Nei periodi più freddi, alcuni preferiscono sorseggiare un tè caldo durante la pausa. Invece durante la stagione estiva è possibile rinfrescarsi con una limonata. Sempre però accompagnando il tutto con dei dolcetti, che non sono un saltuario accompagnamento, ma parte integrante della fika.
La cultura nordica, vista da esterni come fredda, e poco socievole, si dimostra capace di creare attraverso la fika una situazione in cui sentire il calore della compagnia altrui, rompendo tutti gli stereotipi e concedendosi un momento di pausa. Questo conferma anche l’attitudine svedese nei confronti del lavoro, che non è solo obblighi ed impegni, ma anche creazione di legami e scambio di idee.
Il sole sta per tramontare. Il caffè nelle tazze è svanito, così come i dolcetti dal vassoio. La fika è finita. È ora di tornare al lavoro. Ma lo si fa con il cuore un po’ più caldo, e lo stomaco un po’ più pieno.
Testo di Barbara Silvestri
Foto Fine Little Day
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